Spettacoli

PESARO FOCUS DANZA FESTIVAL 2024

teatrOltre

sabato 18 maggio 2024
17:00

sabato 18 maggio 2024
18:00

sabato 18 maggio 2024
19:00

sabato 18 maggio 2024
21:30

sabato 18 maggio 2024
23:00

Chiesa della Santissima AnnunziataSala della RepubblicaTeatro RossiniTeatro Sperimentale

- Lo que los árboles no cuentan €5- Io. Tu. Io e te. Tu ed io. Noi. Loro. Noi e loro. €5- Cecità €10- Flux sanguins €10- Caligulas’s party €5- Abbonamento 5 spettacoli €25 (non disponibile online)

ore 17 | Teatro Rossini _ Sala della Repubblica
LO QUE LOS ÁRBOLES NO CUENTAN
ore 18 | Teatro Rossini _ Sala della Repubblica
IO. TU. IO E TE. TU ED IO. NOI. LORO. NOI E LORO.
ore 19 | Teatro Rossini
CECITÀ
ore 21,30 | Teatro Sperimentale
FLUX SANGUINS – LE POUVOIR DE LA FRATERNITÉ
ore 23 | Chiesa dell’Annunziata
CALIGULA’S PARTY
estratto

LO QUE LOS ÁRBOLES NO CUENTAN
danzatori Héctor Plaza, Kiko López
Lo que los árboles no cuentan è un pezzo di strada che inizia in uno di quei momenti in cui pensi e… È interessante vedere gli alberi come se fossero persone e le persone come se fossero alberi. Hanno visto il mondo passare e si sono adattati nel tempo, lentamente ma fermamente, proprio come gli alberi sembrano creare il loro mondo interiore, proprio come le persone. Attraverso la danza, osserviamo gli alberi e la natura, confrontandoci con loro come individui, riflettendo sui punti in comune che condividiamo come esseri viventi.

IO. TU. IO E TE. TU ED IO. NOI. LORO. NOI E LORO.
coreografe ed interpreti Alessandra e Roberta Indolfi musica Undular – Caterina Barbieri
crediti foto Marina Alessi
Siamo state la stessa persona, siamo state la stessa carne, siamo state lo stesso respiro, e poi qualcosa ha deciso che quell’uno non bastava, che da quell’uno dovesse nascere un’altra vita. Siamo figlie e madre l’una dell’altra. Siamo state generate dalla nostra stessa carne. Siamo nate due volte. Ora siamo due, in vita, con le stesse sembianze fisiche e con tutto il nostro errare, incespicare e lottare con ciò che non possiamo controllare: la nostra origine, la nostra storia, la nostra nascita, scritta sulla nostra pelle, insita nel nostro modo uguale di respirare, camminare, incurvare la schiena, parlare al telefono.
Danziamo e cadiamo per cercare di stare al mondo, in un mondo che è attratto da ciò che c’è tra noi e allo stesso tempo brama la nostra separazione. Un mondo che ha giocato con noi ad “indovina chi”, che ci ha tolto nome e nel frattempo ci ha domandato curioso “come si fa? Cosa si prova?”.
Io. Tu. Io e te. Tu ed io. Noi. Loro. Noi e loro. Due corpi che si incarnano e si scarnano.

CECITÀ
ideazione, coreografia, spazio Virgilio Sieni
spettacolo liberamente ispirato al romanzo Cecità di José Saramago
interpreti Jari Boldrini, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti,
Lisa Mariani, Andrea Palumbo, Emanuel Santos
musica originale Fabrizio Cammarata
costumi e elementi scenografici Silvia Salvaggio
luci Andrea Narese e Virgilio Sieni
maschere Chiara Occhini
coproduzione Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, Fondazione Teatro Piemonte Europa e Fondazione Teatro Metastasio di Prato
Incombe sulla terra una tragedia immane che rovescia il modo di stare. Un virus sconosciuto agisce togliendo la vista alle persone. Comunità e individui perdono apocalitticamente quello che credevano di possedere e vedere. Tutto è improvvisamente immerso in un biancore luminoso che assorbe come per divorare non solo i colori ma le cose stesse e gli esseri, rendendoli così, doppiamente invisibili.
Quel mare di latte nel quale sono caduti gli abitanti del mondo, li rende sgomenti e impauriti, vulnerabili agli odori e alle esalazioni, li costringe ad apprezzare il pianto e le lacrime, le impronte e il tocco della mano. In questo stato di eccezione un piccolo gruppo si allea per condividere le vie di fuga e il nuovo mondo. Tra di loro una donna non ha perso la vista, ma dovrà rimodulare ogni dettaglio del suo comportamento per coesistere con la vista, per domandarsi a cosa serve vedere…

FLUX SANGUINS – LE POUVOIR DE LA FRATERNITÉ
coreografia e interpretazione Loïck e Emerick Gene (Les Gamal) editing musicale e beatmaker Alexandre Ladour (MADIJUWON) stilista Corianna Moubembe
creazione e gestione luci Florent Ecrohart
video ed editing Yannick Hochorian (Kryzis Création) coproduzione Auditorium Seynod de Annecy, La Place con il supporto di Pôle en Scène
In questo pezzo, che amano chiamare, non uno spettacolo, ma un “crea’show”, una performance che unisce virtuosismo tecnico e scrittura coreografica, Les Gamal ci invitano in un viaggio che si muove al centro di un flusso di energia, rivelando una fraternità che è diventata la base della loro identità artistica: la convergenza dei loro pensieri, l’apposizione e la complementarità della propria sensibilità, della propria personalità. Il tutto costruito attorno a diversi dipinti che raccontano storie di vita che li hanno segnati trasmettendo valori che ognuno di noi può fare sentire, come la benevolenza, la tolleranza o la solidarietà. Il duo disegna la personalità l’uno dell’altro con corpi che sembrano trarre la loro vitalità a volte dallo stesso cuore. La sincerità della loro danza dà, nella sua esecuzione coreografica e nella loro impressionante connessione, un’altra umanità all’hip- hop. E la perfezione, la precisione e la determinazione dei loro movimenti scatena una sana complicità!
Giovani coreografi e danzatori provenienti dalla Martinica e Guadalupa (isole dei Caraibi francesi), Loïck ed Emerick Gene sono due gemelli che formano il duo hip-hop Les Gamal. Dal 2016 sono stati in prima linea nelle competizioni hip-hop nazionali e internazionali e hanno più di trenta vittorie all’attivo. Nel 2018 sono diventati il primo gruppo francese a vincere il titolo di World Of Dance (WOD Championship) che esiste dal 2015. Considerati uno dei migliori duo dell’urban dance in Francia, dal 2018, hanno iniziato a creare coreografie,
basando il proprio lavoro su questa formula che ha guidato la loro passione fin dall’inizio: “Fai in modo che la loro danza e il loro corpo siano solo musica!

CALIGULA’S PARTY
estratto
liberamente ispirato a Caligola di Albert Camus creazione e performance Chiara Ameglio drammaturgia Aureliano Delisi
collaborazione alla creazione Marco Bonadei musiche e progetto sonoro Gianfranco Turco disegno luci Fabio Bozzetta
costumi Elena Rossi
produzione Fattoria Vittadini
coproduzione Festival Internazionale La Sfera Danza
con il sostegno di NEXT Regione Lombardia | Fondazione Cariplo con il supporto di Festival L’Altra Fedora
lo spettacolo contiene scene di nudo integrale
Assumo su di me un regno in cui l’impossibile è sovrano. Voglio mischiare il cielo e la terra, confondere l’orrore e la bellezza, far scaturire il riso dalla sofferenza. Il mondo così com’è non è sopportabile. Per questo ho bisogno della luna, o della felicità, o dell’immortalità, di qualcosa di dissennato, forse, ma che non sia di questo mondo. Caligola
Caligula’s party è il terzo spettacolo del progetto coreografico Indagini sulla mostruosità, che si sviluppa intorno alla figura del mostro e interroga i concetti di nemico, antieroe e paura, il valore negato all’inammissibile e all’errore nel presente. Partendo dall’opera teatrale di Albert Camus, lo spettacolo rielabora una propria scrittura scenica intorno al suo protagonista, in un componimento tra danza e drammaturgia, corpo e parola. Chiuso nelle sue stanze C. è un imperatore in lutto per aver perso il senso della vita, in guerra con le logiche della società e del potere che egli stesso rappresenta, ossessionato dall’impossibile, in una dialettica interiore che lo frattura. Dalla sua solitudine infestata di fantasmi, riemerge una creatura provocatoria e indifferente che si svela al mondo attraverso una condotta immorale e oscena, impopolare e mostruosa. I controvalori che lo muovono, sfidano la norma e le regole approvate, processandone i limiti, le forzature, le ipocrisie, le false speranze, che spesso, silenziosamente, conducono all’infelicità. C. è mostro perché si assume il compito di mostrare ciò che non vuole esser visto, rovesciare la pubblica morale, mosso da una segreta, profonda, celestiale fame di libertà e verità. C. non è il mostro esiliato, custode del confine e dell’ombra, ma il re della festa a cui tutti sono invitati, un anarchico incoronato che scende in piazza come puro esempio di un’umanità che la società non è in grado di sopportare.