Spettacoli

MARGHERITA SUCCIO

MUN Music Notes in Pesaro

martedì 9 luglio 2024
21:15

Chiesa della Santissima Annunziata

- posto unico €8- carnet 3 concerti MUN €20

Margherita Succio • violoncello

Tiziano de Felice (Milano, 1992)
Organum. Variazioni per violoncello solo (2024)
Commissione Margherita Succio – Prima esecuzione assoluta

Sofia Gubaidulina (Čistopol’, 1931)
Da “Dieci Preludi per violoncello solo” (1974)
Introduzione. Moderato
I. Staccato – legato
IV. Ricochet

Paolo Catenaccio (Roma, 1998)
Rituale. Cinque incantazioni (2024)
Commissione Margherita Succio

Sofia Gubaidulina (Čistopol’, 1931)
Da “Dieci Preludi per violoncello solo” (1974)
VII. Al taco – da punta d’arco

Mark Summer (Encino, 1958)
Julie-O (1988)


Henri Dutilleux (Angers, 1916 – Parigi, 2013)
Trois strophes sur le nom de Sacher (1974)

Gaspar Cassadó (Barcellona, 1897 – Madrid, 1966)
Suite (1914)
I. Preludio – Fantasia
II. Sardana
III. Intermezzo e Danza finale

Contemporaneo e moderno – Guida all’ascolto a cura dell’artista

Come nell’arte pittorica e visuale, i concetti di moderno e contemporaneo condividono tecniche, scelte stilistiche ed espressioni comuni anche nel repertorio musicale. È un fenomeno di estensione, delle esigenze e delle reazioni culturali del Novecento, oggi ancora caratterizzanti ed elementi preponderanti dell’espressione artistica contemporanea.
Il programma presentato scivola, gioca su quest’estensione, in un tentativo di delinearne i contorni e far coincidere, mettere a confronto e avvicinare presente e passato recente all’interno di uno stesso discorso musicale.
La prima parte del concerto, da immaginare e accogliere come un unico allestimento, una sala di un museo, presenta due brani commissionati appena nati – di cui l’Organum di Tiziano De Felice ancora inedito – per questa mostra musicale. Organum – Variazioni per violoncello solo di Tiziano de Felice introduce il concerto con un brano il cui principale è diluito per augmentationem, seguito da un breve recitativo e infine tema e variazioni Rituale. Cinque Incantazioni di Paolo Catenaccio riprende il tema dell’arcaico con cinque brevi miniature dal carattere magico, in una dimensione quasi spirituale e arcaica.
A contornare la prima parte del programma c’è l’intrusione di una delle compositrici più influenti del nostro tempo, Sofia Gubaidulina: nei suoi Dieci preludi per violoncello solo (1974) si esplora l’aspetto della ricerca, della didattica formale e avanzata delle possibilità tecniche e timbriche dello strumento: ogni preludio è un brevissimo e concentrato esempio di un elemento caratterizzante della tecnica violoncellistica, e contemporaneamente una miniatura, un esercizio di stile all’interno del quale Gubaidulina mostra la sua espressione in tutto il suo ecletticismo.
L’arte moderna e contemporanea può essere anche pop: a concludere la prima esposizione, come in un quadro di Andy Warhol, Mark Summer omaggia l’immediatezza e accessibilità del pop nel suo Julie-O, composto nel 1988.
La seconda parte del programma presenta due brani molto diversi del Novecento, per origine e tipo di sperimentazione: Trois Strophes sur le nom de Sacher (1974) di Henri Dutilleux è un brano dei numerosi brani commissionati da Rostropovich in occasione dei settant’anni di Paul Sacher, figura cardine e mecenate della musica del suo tempo. La serie di note che ne compone il nome, proposta e delineata da Britten, è fil rouge e mistero, particolare originario di tutto il brano. La scordatura del violoncello – la corda do scende a un grave, tenebroso si bemolle, che si scontra con il sol abbassato di un semitono – non è elemento di puro colore o sperimentazione arida ma stortura, modifica necessaria al discorso musicale, così potente da piegare la struttura classica dello strumento. È un brano raffinatissimo, complesso, affascinante. Lo stesso fascino, ora iberico, folk, libero, si ritrova nella Suite di Gaspar Cassadó, brano composto sessant’anni prima e una delle prime porte aperte sul repertorio moderno per violoncello solo. S’inserisce oggi in uno dei brani più eseguiti e studiati del repertorio violoncellistico e chiude, come brano più antico, il viaggio all’indietro iniziato dal nuovo, nuovissimo mondo musicale contemporaneo. Come in una comunicazione non verbale degli inconsci, di universi distanti che comunicano e ancora oggi s’influenzano l’un l’altro, e nella loro diversità si trovano, tutti, sullo stesso strumento.

Apprezzata per la grande musicalità e la spiccata personalità, Margherita Succio ha una vivace attività concertistica che la porta già in giovane età a esibirsi nelle più prestigiose sale in Italia e in Europa. Nel 2022 è tra i protagonisti del Rome Chamber Music Festival, dell’Accademia dei Cameristi di Bari, del Chamber Music Summit del Künstlerhaus Boswil, fonda con Paolo Andreoli e Cesare Pezzi il Trio Antares ed entra nell’organico dei Chaarts Chamber Artists di Zurigo. Nata in Italia nel 2001, consegue il Diploma Accademico di I Liv. nel 2020 con la votazione di 110, lode e menzione, presso il Conservatorio di Alessandria. A 14 anni comincia un percorso di alta formazione con il violoncellista Antonio Meneses. È sua allieva nei sette anni successivi all’Accademia Stauffer di Cremona, all’Accademia Chigiana di Siena e alla Hochschule der Künste Bern, HKB dove consegue un Master in Music Performance nel 2022, con il voto finale Excellent. Durante il Master all’HKB, è titolare ESKAS, vincitrice della prestigiosa Borsa di studio federale svizzera, è sostenuta dalla Boubo Music Foundation di Basilea, riceve il Premio Roscini-Padalino Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, e il Pirastro Young Artist Prize dell’EMF di Monaco, nella classe di Steven Isserlis.
Grazie al sostegno della Borsa di studio De Sono, Margherita sta conseguendo attualmente il secondo Master presso il Conservatorio di Maastricht nella classe di Gabriel Schwabe. All’attività di interprete unisce l’interesse per la musicologia. È tra gli autori della Rivista Quinte Parallele e dell’opera edita da Carroci, Bach: Concerti Brandeburghesi. Per la stessa rivista, è l’ideatrice della rubrica Violoncello In-Audito. Margherita Succio suona un violoncello Luiz Amorim, copia Domenico Montagnana “Ex-Eisenberg”.