Spettacoli

Dolce vita

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19 Aprile 2015

Teatro Rossini

- settore A 17 euro- 15 euro ridotto*, settore B 15 euro- 13 euro ridotto*, settore C 13 euro- 11 euro ridotto*, settore D 11 euro- 9 euro ridotto*, settore E 10 euro, Loggione 7,50 euro, * valido fino a 29 anni, oltre 65 anni, iscritti scuole danza e convenzionati vari

DANZA

Compagnia Virgilio Sieni

DOLCE VITA
archeologia della Passione

coreografia Virgilio Sieni
interpretazione e collaborazione Giulia Mureddu, Sara Sguotti
Jari Boldrini, Ramona Caia, Maurizio Giunti, Giulio Petrucci
Claudia Caldarano, Marjolein Vogels
musiche Daniele Roccato eseguite dal vivo dall’autore

Lo spettacolo si forma cercando di far coincidere due strade parallele, proponendo due narrazioni adiacenti che si sviluppano nel riversarsi l’una nell’altra; sono cinque quadri coreografici ciascuno dei quali si inoltra nel racconto evangelico della passione di Gesù e allo stesso tempo ricerca il senso della comunità attraverso un arcipelago di avvicinamenti, tangenze, riconoscimenti, solidarietà, complicità, sguardi. Nasce così la necessità di dar luogo a un viaggio che riflette sul dolore e la bellezza, la pietà e la leggerezza.
La comunità di danzatori si muove come un unico corpo, attraversano il vacuum dello spazio lasciando tracce di umanità, depositando un gioco continuo che pone il corpo e la danza al pari di un annuncio, un richiamo che affonda le sue radici nel desiderio di memoria: così la coreografia nasce e trapassa all’istante, tracciando una mappa archeologica del corpo che tenta di indicarci un sentiero possibile di adiacenza della danza alla vita, della vita al corpo, delle azioni alla bellezza e alla tragedia.
I cinque quadri che compongono lo spettacolo, Annuncio, Crocifissione, Deposizione, Pietà, Resurrezione, attraversano i volti sbiancati dei danzatori, le bocche sfumate dal rosso delle labbra, lo sguardo sgomento. Così le cinque parti coreografiche si presentano come altrettanti appunti, sopralluoghi nel territorio della storia e nello spazio dell’oggi: annunciano il desiderio di appartenere a un corpo risorgendo al gesto ed evaporando in un continuo inarrestabile di figure.
Il lavoro guarda alla radura come al luogo nostalgico di un’archeologia misteriosa. Virgilio Sieni

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