FUORI ABBONAMENTO
DANZE CONTEMPORANEE DAL CONTINENTE AFRICANO
un’idea di Roberto Castello un progetto di Aldes
Un voyage autour de mon nombril di Julie Larisoa (Madagascar) Naka tša go rwešwa di Humphrey Maleka (Sudafrica)
Chute Perpetuelle di Aziz Zoundi (Burkina Faso)
alla selezione dei lavori di questa edizione hanno partecipato
Ariry Andrianmoratsiresy, Umberto Angelini
Paolo Cantù, Panaibra Canda, Roberto Castello
Alli Hajarat, Maria Inguscio, Nadia Macis, Massimo Ongaro Marina Petrillo, Selo Pesa, Gilberto Santini, Didjakady Tiemanta un sentito ringraziamento a Mederic Turay
per avere concesso l’utilizzo di “Af Vibe” (2020) come immagine del progetto con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura
Regione Toscana / Sistema Regionale dello Spettacolo
Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
Bambu è un progetto che mira allo sviluppo delle relazioni culturali con l’Africa su basi di vero e concreto reciproco rispetto. Il suo scopo è favorire la circolazione di opere di danza e teatro contemporanei africani nel nostro paese offrendo al pubblico l’occasione di incontrare anche il pensiero e le opere di artisti che creano le loro opere in contesti culturali e sociali profondamente diversi da quelli europei.
La selezione è stata effettuata chiedendo ad alcuni direttori ed ex direttori di festival e rassegne africani di proporre una breve lista di lavori da candidare alla programmazione nei teatri italiani. Un gruppo informale di 10 programmatori italiani ha poi ulteriormente selezionato le proposte scegliendo i tre lavori che Bambu presenta in questa prima edizione. Tre assoli molto diversi che danno conto di come i linguaggi del teatro contemporaneo occidentale si stanno innestando e arricchendo attraverso l’incontro con le diverse culture tradizionali e con i problemi sociali e politici che gli artisti africani, e non solo loro, si trovano ad affrontare nella loro quotidianità.
UN VOYAGE AUTOUR DE MON NOMBRIL
coreografa e danza Julie Iarisoa
testo Julie Iarisoa creazione musicale Odon Rakotoarisoa
occhio esterno Patrick Acogny
residenze Studio Maray, Ecoles des Sables Sénégal, Institut Français de Madagascar sostegno alla creazione Institut Français attraverso il programma Résidanses
Un voyage autour de mon nombril denuncia l’ingiusta difficoltà di viaggiare per i cittadini malgasci ma è anche il tentativo di rispondere a questa situazione. “Se per noi è difficile viaggiare da un Paese all’altro o da una città all’altra, approfittiamo dell’opportunità di viaggiare all’interno di noi stessi”.
Con questo assolo, Julie Larisoa affronta uno dei temi più urgenti: la solitudine dell’isolamento. L’isola diventa metafora della condizione umana. In un palcoscenico disseminato di barchette di carta – echi tragici delle traversate di cui si parla ogni giorno – appare un corpo immobile che, in una lenta tensione, si elettrizza, per poi esplodere in movimenti sempre più intensi. In questo flusso, danza e musica si fondono fino al parossismo, alternando momenti di frenesia a sospensioni cariche di respiro, tra speranza e disillusione. Julie Larisoa fin da bambina frequenta corsi di danza classica, moderna, tradizionale, urbana e contemporanea. Nel 2007studia al CMDC in Tunisia e frequenta l’Ecole Des Sables in Senegal nel 2009 e nel 2012. Ha all’attivo una ventina di lavori coreografici presentati in Africa, Europa e Asia. Nel 2010 al festival Danse L’Afrique Danse in Mali ha vinto il Puma Creative Prize for women choreographers con il suo pezzo Sang couleur per 4 danzatori.
Dal 2004 dirige la compagnia di danza Anjorombala e dal 2015 il Maray Dance Studio. È promotrice e direttrice artistica di numerosi eventi di danza in Madagascar, tra cui dal 2022 il Festival Internazionale Evasion Danse e dal 2015 il programma di formazione Danse pour tous. Ha creato lo stile La Danse Maray, che insegna dal 2008.
NAKA TŠA GO RWEŠWA
coreografia e interpretazione Humprey Maleka
regia Sello Pesa
visuals Seba Visuals
produzione in collaborazione con Goethe Institute – Sudafrica
Un giorno d’estate del 1886 due cercatori scoprirono l’oro in una fattoria del Transvaal chiamata Langlaagte. L’oro non era una novità per il Transvaal, gli africani lo estraevano già da secoli.
[A people history of South Africa: Gold & Workers 1886 – 1924 vol. 1 – Luli Callinicos]
Naka tša go rwešwa parte dalla parola “scoperta”, le “scoperte” fatte dagli stranieri in Africa e dalla violenza simbolica e concreta con cui, dopo tali scoperte, venivano imposti nuovi nomi a persone, luoghi e oggetti. Nomi che intendevano cancellare storie, significati, identità.
Nato e cresciuto a Soweto, Johannesburg, Humphrey Maleka inizia a danzare da giovanissimo apprendendo la pantsula e altre forme di danza delle township. Dal 1991 si avvicina alla danza afro-fusion e contemporanea. pantsula e altre forme di danza delle township. Dal 1991 si avvicina alla danza afro-fusion e contemporanea.
Nel 2006 entra nel programma formativo di Ntsoana, compagnia di cui diventa poi membro stabile e di cui è attualmente direttore delle prove. Si è esibito con la compagnia in festival come Dance Umbrella, Arts Festival, Jomba! Contemporary Dance Experience, National Arts Festival, e in tournée in Mozambico, Paesi Bassi, Germania, Francia, Svizzera, Turchia, Tunisia e Stati Uniti. L’assolo Naka tša go rwešwa è stato presentato al GoetheonMain, all’interno dell’In House Project, e al Dance Umbrella. Il suo linguaggio coreografico parte da giochi tradizionali che si intrecciano con quelli moderni: il gioco come base del movimento e strumento per rendere accessibili temi complessi.
CHUTE PERPETUELLE
coreografia e interpretazione Aziz Zoundi
assistente alla coreografia Kafando Idrissa dit Vicky
musica France Treichler
luci e suono Daouda Zerbo video Eric Sanou costume Aziz Zoundi produzione associazione tilgdo / cie zoundi
In questo pezzo Aziz rivela quel momento fragile in cui si fanno delle scelte di vita e bisogna affrontarne le conseguenze. In Burkina Faso, diventare un artista è molto difficile, soprattutto in una famiglia che osteggia apertamente questa strada. Solo una zia ha sostenuto Aziz: per lui è stata un pilastro, una fonte di forza e speranza lungo tutta la sua formazione. La morte di questa zia ha dato origine al lavoro, che diventa gesto di cura e memoria. Un tentativo di elaborare il dolore, portando sulla scena la cicatrice di quella “caduta”.
Aziz Zoundi è nato nel 1993 a Ouagadougou, Burkina Faso. Si è diplomato in danza contemporanea presso il Centre de Développement Chorégraphique CDC La-Termitière di Ouagadougou, Burkina Faso. Ha inoltre frequentato l’Ecole des Sables in Senegal e il Centre de Développement Chorégraphique CDC La-Termitière in Burkina Faso. Ha come danzatore ha effettuato tournée in America e in Europa. Nel 2024 ha inoltre danzato nella tournée mondiale della ripresa di The Rite of Spring di Pina Bausch, prodotta dalla Pina Bausch Foundation, Sadler’s Wells (Londra) e École des Sables (Toubab Dialaw, Senegal).