MUTA IMAGO – ATOMICA
teatrOltre - posto unico €15 ridotto €8- CARNET GOLD 8 spettacoli 55 euro- CARNET SILVER 5 spettacoli 40 euro
LIBERAMENTE ISPIRATO AL CARTEGGIO
TRA GÜNTHER ANDERS E CLAUDE EATHERLY
regia Claudia Sorace
drammaturgia e suono Riccardo Fazi
con Alessandro Berti, Gabriele Portoghese
collaborazione alla drammaturgia Gabriele Portoghese
consulenza letteraria Paolo Giordano
musiche originali Lorenzo Tomio
disegno scene Paola Villani
direzione tecnica e disegno luci Maria Elena Fusacchia
costumi Fiamma Benvignati si ringrazia l’artista Elisabetta Benassi
per INDEX Valentina Bertolino, Francesco Di Stefano, Silvia Parlani produzione INDEX
in coproduzione con TPE – Teatro Piemonte Europa
in collaborazione con Politecnico di Torino – Prometeo Tech Cultures Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
in collaborazione con AMAT e Comune di Pesaro
con il supporto di ATCL / Spazio Rossellini, MAB Maison des Artistes Bard Viola Produzioni / Spazio Diamante
compagnia finanziata da MiC
lo spettacolo prevede la presenza di luci stroboscopiche
Atomica è uno spettacolo che esplora il tema della responsabilità individuale di fronte a eventi storici di portata collettiva e delle conseguenze che un evento straordinario può avere nella vita di un semplice individuo. Atomica è una storia di fantasmi, che ci parla dal cuore del ‘900 per ricordare a noi stessi la nostra natura più profonda: quella di creature complesse che attraversano il tempo e le generazioni muovendosi tra creazione e distruzione, potenza immaginifica e male assoluto. Lo spettacolo è costruito su una drammaturgia originale ispirata allo scambio epistolare avvenuto tra il filosofo tedesco Günther Anders e Claude Eatherly, giovane metereologo e aviatore texano che diede l’ok allo sgancio della bomba atomica su Hiroshima nel 1945. Al termine della sua missione Claude tornò in patria accolto da eroe, assieme a tutti gli altri membri dell’equipaggio; ma fu il solo che non riuscì mai a liberarsi dai fantasmi delle centinaia di migliaia di vittime innocenti che si era lasciato dietro le spalle. Tra il1959 e il 1961, La National Air Force decide di internare Eatherly in un ospedale psichiatrico per impedirgli di continuare a mettere in campo le sue azioni antipatriottiche. Fu proprio lì che una mattina di aprile Claude ricevette la prima di una lunga serie di lettere da parte di Günther, che aveva letto di lui in un giornale tedesco e che si interessò al suo caso. Günther vede in Claude l’essere umano che incarna la sua filosofia; Claude vede in Günther la possibilità di trovare salvezza: di lettera in lettera i due uomini sviluppano presto una profonda amicizia e mentre Claude, da dietro le mura dell’ospedale, inizierà a scrivere la sua autobiografia, Gunther, dall’altra parte dell’oceano proverà a mettere in campo immaginazioni, pratiche e azioni per salvare Claude dal suo destino e riuscire a diffondere insieme un messaggio di pace e di fratellanza tra gli esseri umani in un mondo che si rifiutava di ascoltarli.
Lo spettacolo ha la forma di un viaggio onirico e visivo nella psiche del protagonista che si confronta con i fantasmi del suo (e del nostro) passato: il racconto della vita di un uomo qualunque che attraversa l’America del ‘900 e che ci parla della definitiva perdita dell’innocenza di un mondo che a partire da quel 6 agosto del 1945 dovrà continuamente fare i conti con la possibilità della sua fine.
Muta Imago è un duo artistico formato da Claudia Sorace, regista e Riccardo Fazi, dramaturg e sound artist. La continua ricerca di forme e storie che mettano in relazione la sfera dell’immaginazione con quella della realtà presente, umana, politica e sociale, porta Muta Imago negli anni a investigare diverse forme di arti dal vivo: il teatro, la performance, il teatro musicale, la radio, con l’obiettivo di cercare sempre la forma migliore per indagare il rapporto tra l’essere umano, il suo tempo e il suo sentire. Vivendo ogni volta dell’incontro con tutte le persone che sono state, sono e saranno coinvolte nella realizzazione dei lavori. Da anni il duo sta portando avanti un percorso di ricerca sulla percezione del tempo e sulle possibilità che il teatro ha di formulare nuove modalità di racconto che indaghino le caratteristiche del rapporto tra tempo, memoria e identità.