opening act NATALIA ABBASCIÀ
nell’ambito del progetto di rete GLOCAL SOUND
Sarah Jane Morris voce
Tony Remy chitarra
Dave D’Andrade chitarra
Henry Thomas basso
SARAH JANE MORRIS, cantautrice inglese, non ha bisogno di presentazioni. Icona del jazz moderno, con una voce unica, che spazia con disinvoltura tra blues, rock, jazz e soul e con un’estensione di quattro ottave da far venire la pelle d’oca. È stata accostata a Sarah Vaughan e Billie Holiday, anche se la stessa Morris ama dire di sé: “Nina Simone incontra Janis Joplin”. Un feeling unico la lega all’Italia il cui pubblico l’ha sempre ricambiata con un successo che dura ininterrotto da oltre vent’anni.
L’8 marzo 2024, in occasione dell’International Women’s Day, è uscito il suo ultimo album dal titolo evocativo The Sisterhood (La Sorellanza), che vuole essere un omaggio alle più grandi interpreti femminili della musica contemporanea, legate tra loro da un sentimento di vicinanza per scelte artistiche e lotte personali e che sono state l’ispirazione di Sarah Jane Morris lungo l’arco di tutta la sua carriera. Dalle grandi voci black del jazz americano, alle stelle del rock e del pop, cantautrici di generi musicali diversi che si sono passate il testimone da una generazione all’altra: da Bessie Smith e Billie Holiday, da Nina Simone a Miriam Makeba, da Aretha Franklin a Janis Joplin, da Rickie Lee Jones a Patti Smith, fino ad Annie Lennox e Sinead O’Connor.
Con il suo braccio destro creativo, il chitarrista Tony Rémy, Sarah ha deciso che la composizione di ciascun brano avrebbe dovuto rispecchiare la forma musicale e lo stile di ogni artista scelta, riuscendo nell’impresa di creare dieci canzoni che raccontano la storia di ognuna di queste icone della musica catturandone allo stesso tempo l’essenza musicale e lirica. Un esempio su tutti, il brano scritto per Aretha Franklin, nonché titletrack dell’album, Sisterhood. Dato che il gospel era così importante per Aretha, Sarah e Tony hanno combinato il gospel con il funk e ne è venuto fuori un pezzo incredibile.
Ciò che lega insieme questa variegata collection di brani è la magnifica voce di Sarah Jane Morris. Come scrive John Fordham nelle note di copertina, ascoltando Morris per la prima volta negli anni ’80: «Il suono di Sarah Jane cattura la cruda maestosità di leggende come Janis Joplin e Nina Simone, e la sua gamma di contralto da quattro ottave si estende da toni bassi sonori riverberanti a un bruciante falsetto pieno di sentimento».
La notorietà internazionale arriva per Sarah negli anni ’80, sull’onda di quella che fu definita la seconda “British invasion”, con band politicamente attive come The Republic e The Communards: indimenticabile la sua iconica performance nella hit Don’t leave me this way in coppia con Jimmy Somerville. Da allora ha pubblicato 15 album da solista, ottenendo consensi unanimi da parte della critica e grande successo di pubblico, per quella sua incredibile voce di contralto dalla gamma unica che si estende da toni bassi riverberanti in un falsetto bruciante e pieno di soul. Un’interprete potente, dallo stile unico, di innegabile statura.
A marzo 2026 è prevista l’uscita di The Sisterhood vol. 2 dedicato ad altre dieci straordinarie icone della musica al femminile.
NATALIA ABBASCIÀ, violinista, cantante, songwriter. A Ruvo di Puglia, paese di origine di Natalia, “picchecause” significa “poche cose”. Queste sono le parole chiave che guidano l’artista pugliese in una ricerca musicale volta a riscoprire l’essenziale. Tra composizioni originali e arrangiamenti dove folk, jazz e classica dialogano tra loro lasciando spazio all’improvvisazione, Natalia intreccia il suo canto agli armonici “sottili” del violino e crea con i pochi elementi in gioco, un universo sonoro delicato e vibrante. Picche Cause è una sintesi di innovazione e tradizione, un tributo alla capacità di arrangiarsi con quello che si ha in modo autentico e vitale.