Spettacoli

MACBETTU

teatrOltre

26 Marzo 2019

Teatro Rossini

- Posto unico numerato €15 Ridotto €12

tratto da Macbeth di William Shakespeare
di Alessandro Serra
con Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino
traduzione in sardo e consulenza linguistica Giovanni Carroni
collaborazione ai movimenti di scena Chiara Michelini
musiche pietre sonore Pinuccio Sciola
regia, scene, luci, costumi Alessandro Serra
produzione Sardegna Teatro in collaborazione con Compagnia Teatropersona con il sostegno di Fondazione Pinuccio Sciola, Cedac Circuito Regionale Sardegna

Premio UBU 2017 Miglior Spettacolo Premio ANCT 2017 (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro)
[spettacolo in lingua sarda con sovratitoli in italiano]

Il Macbeth di Shakespeare recitato in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini. Questo il progetto di Alessandro Serra, regista e fondatore della compagnia Teatropersona. L’idea nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. I suoni cupi prodotti da campanacci e antichi strumenti, le pelli di animali, le corna, il sughero. La potenza dei gesti e della voce, la confidenza con Dioniso e al contempo l’incredibile precisione formale nelle danze e nei canti. Le fosche maschere e poi il sangue, il vino rosso, le forze della natura domate dall’uomo. Ma soprattutto il buio inverno. Sorprendenti le analogie tra il capolavoro shakespeariano e i tipi e le maschere della Sardegna. La lingua sarda non limita la fruizione ma trasforma in canto ciò che in italiano rischierebbe di scadere in letteratura. Uno spazio scenico vuoto, attraversato dai corpi degli attori che disegnano luoghi ed evocano presenze. Pietre, terra, ferro, sangue, positure di guerriero, residui di antiche civiltà nuragiche. Materia che non veicola significati, ma forze primordiali che agiscono su chi le riceve.

È uno spettacolo da vedere, organizzato registicamente con la consapevolezza lucida del testo shakespeariano metafora della violenza fine a se stessa, ma soprattutto interessante per l’autonomia di azione e di estetica, per come esce dai percorsi risaputi della nuova scena italiana. Anna Bandettini, “la Repubblica”
Uno dei lavori migliori di questa stagione. Camilla Tagliabue, “Il Fatto quotidiano”

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