Spettacoli

JAKOB VON GUNTEN

teatrOltre

12 Febbraio 2019

Teatro Rossini

- Posto unico €10 Ridotto €8

da Jakob Von Gunten
di Robert Walser
traduzione di Emilio Castellani (Adelphi)
regia e drammaturgia Fabio Condemi
drammaturgia dell’immagine, scene e costumi Fabio Cherstich
disegno luci Camilla Piccioni
con Gabriele Portoghese, Xhulio Petushi, Lavinia Carpentieri produzione Fattore K. in coproduzione con Accademia Silvio D’Amico in collaborazione con AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali

Lo spettacolo Jakob Von Gunten ha debuttato alla Biennale Teatro di Venezia diretta da Antonio Latella nel 2018
Nel 1905 Robert Walser seguì suo fratello a Berlino e lì si iscrisse in un istituto per diventare domestici. Il cameriere di un conte lo aveva fatto assumere presso un castello dell’Alta Slesia, in cima a una collina. Sotto c’era il paese. Walser doveva spazzare i saloni, lucidare i cucchiai d’argento, battere i tappeti e servire in marsina col nome di ‘’Monsieur Robert’’. Da questa esperienza Walser trasse ispirazione per scrivere Jakob Von Gunten.
L’azione di questo romanzo-diario scritto nel 1909 si svolge all’interno di un istituto dove alcuni ragazzi imparano a servire: l’Istituto Benjamenta, luogo simbolico di tortura e felicità, ambiguo e fantastico: qui gli allievi, e tra questi Jakob Von Gunten, imparano l’educazione alla rovescia, l’obbedienza cieca fino alla dissociazione della personalità, al piacere di annullarsi. Tutto le attività all’interno dell’istituto si svolgono in uno stato vicino al sonno e al sogno. Anche gli insegnanti (se davvero esistono) vengono descritti, nelle pagine del diario di Jakob, come ‘addormentati o morti o pietrificati’ e cosi le materie che insegnano. La storia, la matematica, la scienza, la letteratura sono assopite all’interno dell’Istituto Benjamenta. Persino la religione, perché ‘il sonno è più religioso di tutta la religione ed è quando si dorme che si è più vicini a Dio’’. Fabio Condemi
Fabio Condemi firma (con la collaborazione drammaturgica di Fabio Cherstich), uno spettacolo perfetto, colto, semplice e raffinato che scioglie il bel romanzo di Robert Walser in una storia a tre, Jakob, l’amico Kraus e Lisa, sorella del direttore dell’istituto Benjamenta dove si diventa buoni servitori e si è educati alla sottomissione. Condemi scorcia la trama, ma lascia l’esplosione di discorsi e pensieri di Walser immersa in una dimensione quasi narrativofiabesca (lo spazio vuoto, un piccolo acquario di pesci, cuscini e teli bianchi…), con una ritualità di gesti e una recitazione antirealistica, attraversata da una vena comica, grazie ai bravissimi interpreti, a cominciare da Gabriele Portoghese che è Jakob, Xhulio Petushi e Lavinia Carpentieri.
Anna Bandettini, “la Repubblica”

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